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ARTEFIERA 2016

29 Gennaio - 1 Febbraio, 2016
Quartiere Fieristico - Bologna

29 Arts In Progress presenta, in occasione della 40a edizione di Arte Fiera Bologna, una selezione di nuove opere della collezione “Skin”, venti uniche originali Polaroid mai esposte prima, assieme agli scatti più iconici della moda che attraversano oltre quarant’anni di fotografia.

Il nuovo lavoro di Barbieri, Skin, è introspettivo, visioni quasi metafisiche di ricordi, di visitazioni, di dediche, di esperienze culturali di cui egli, per tutta la vita, è stato allievo e interprete.
E’ come se adesso volesse regalare lui al suo strumento amato – la camera fotografica – la possibilità di reinventare immagini già acquisite durante la sua vita, immagini che hanno segnato il lungo sentiero che da anni sta seguendo. Non più dunque istantanee di sensualità, ma descrizione di situazioni, momenti, eventi fermati nella mente, ricordi di impressioni avute nei musei, esperienze da letture notturne. Skin è poesia pura, celata per tanto tempo nella sua mente. Immagini, che per quanto costruite nel minimo particolare, non perdono mai l’essenza dell’istante, respirano la loro attualità e sentono la pulsazione della vita sotto la loro “pelle”.
Questo è il tocco del maestro. Far rievocare allo spettatore sensazioni, come “déjà-vu”, attirarlo nel mondo del suo immaginario, farlo perdere in un labirinto di doppie esperienze, dove quella del creatore e quella dello spettatore si mescolano. E originano emozioni, come in un teatro silenzioso, quando l’immagine basta e riesce ad esprimere molto di più che di un testo declamato.
Il tocco di Barbieri è quello che l’antichità ellenica ha per anni fatto legge: la bellezza. Così diventa testimone importante la foto del Narciso, anche Barbieri si guarda nello specchio d’acqua, preferendo suicidarsi dentro la sua stessa amata bellezza che tradire i suoi ideali.

LE POLAROID, UN VIAGGIO ATTRAVERSO LA GRANDE CARRIERA DI GIAN PAOLO BARBIERI. Il percorso espositivo traccia per la prima volta l’uso della fotografia istantanea di Gian Paolo Barbieri, attraverso venti Polaroid scattate negli ultimi trent’anni e mai mostrate prima; un percorso articolato che abbraccia i ritratti (come Monica Bellucci e Jerry Hall) e gli studi di figura, gli indigeni nei loro habitat naturali ed i fiori.
Molte di queste piccole, intime fotografie, trasferiscono tenerezza e vulnerabilità, altre una certa durezza e immediatezza. A differenza delle immagini rigorosamente ideate e concepite in studio e per le quali Barbieri è diventato famoso, queste disarmanti fotografie sono contrassegnate dalla spontaneità e dall’invenzione, offrendo nell’insieme un’inedita visione della grande carriera dell’artista.