ARTEFIERA Bologna, 2018
ARTEFIERA – Bologna 2018
La 42ma edizione di Arte Fiera avrà luogo, come lo scorso anno, nei padiglioni 25 e 26 del centro fieristico Bolognese, disegnati da Leonardo Benevolo.
Arte Fiera intende connotarsi con una specifica attenzione al panorama italiano, e vuole portare momenti di approfondimento sia su singoli artisti sia di carattere teorico. Si vuole insomma recuperare carattere di Bologna come città “dotta” e non incline allo spettacolo globalizzato, anche nei suoi momenti dedicati allo scambio commerciale.
Le sezioni, come lo scorso anno, nell’area espositiva sono state mescolate tra loro a eccezione del gruppo Nueva Vista. La direzione artistica ritiene infatti che qualsiasi distinzione tra moderno e contemporaneo non sia più affidabile: che posto spetterebbe, per esempio, ad artisti che fanno parte dell’ambito concettuale e la cui vita si è conclusa da tempo? Come dovrebbero essere collocate gallerie che si concentrano sul primo Novecento, ma che propongono anche artisti giovani? Inoltre una divisione netta tra stand con mostre personali e stand con installazioni collettive finirebbe per rendere la visita monotona.
Anche la fotografia quest’anno è stata distribuita all’interno dei padiglioni, non volendo sottolineare alcuna supremazia o differenza tra l’uso delle varie tecniche artistiche. Il presupposto teorico che sottende tale decisione è che l’arte visiva si è guadagnata, nel corso dell’ultimo secolo, una libertà senza precedenti nell’utilizzo del suo modus operandi e dei diversi linguaggi. La commistione anche temporale dei manufatti sottolinea, inoltre, un dialogo fitto tra l’oggi e il passato, capace di stimolare il gioco delle somiglianze e delle evoluzioni.
la galleria 29 ARTS IN PROGRESS presenta una selezione di opere di artisti della galleria tra cui Gian Paolo Barbieri, il fotografo di moda più famoso d’Italia, Greg Gorman, uno dei più famosi relatori nel moderno ritratto fotografico, Silvia Lelli e Roberto Masotti, fotografi ufficiali del teatro La Scala di Milano (1979-1996) e Giuseppe Mastromatteo i cui ritratti riproducono l’umanità in dimensioni impossibili e illusorie.