Fondazione Gian Paolo Barbieri
Ph. Davide Fanton - Stefano Zarpellon
INAUGURAZIONE FONDAZIONE GIAN PAOLO BARBIERI
“Ci sono mille motivi per aprire una fondazione, in gran parte legati alla memoria e alla sua salvaguardia. Si tratta, in ogni caso, di un atto filantropico, che può diventare affascinante punto di partenza per percorsi nuovi, stimolanti. Dalle parole di chi vi si impegna giornalmente, la Fondazione Gian Paolo Barbieri emerge quale espressione di una pluralità di intenti diversi:
–Istruttivo. Grazie a un archivio che conserva più di un milione di scatti, si raccontano tecnica, creatività e personalissime idee.
–Divulgativo. Custodisce un corpus variegato che testimonia oltre sessant’anni di cambiamenti della società e nel quale è possibile leggere anche i movimenti dell’arte e della cultura in tutte le loro manifestazioni.
–Eclettico. È una fonte di informazioni che travalicano l’ambito della fotografia, nel segno di uno spirito condivisivo, mirato a supportare ogni genere di ricerca creativa.
–Lungimirante. Trascende la propria funzione originaria, avvalendosi della memoria senza nostalgici abbandoni e utilizzando la propria storia quale fonte di ispirazione.
–Costruttivo. Stimola curiosità e desiderio di apprendere attraverso attività sempre diverse, che divengono spunto di riflessione e approfondimento.
Quella voluta da GPB è una fondazione che guarda al futuro, aperta alle nuove generazioni. Lungi dal riproporre il tradizionale concetto museale imperniato sul mantra “una volta si faceva così”, parla il dinamico linguaggio di una didattica spontanea, offrendo a occhi curiosi l’occasione di leggere – o rileggere – inusuali storie di ieri. E lo fa evocando personaggi oggi ammantati di mito, svelando aneddoti, testimoniando periodi, estetiche, pensieri ormai consegnati alla storia. Ma, soprattutto, divulgando i fondamenti di un modus pensandi, di un metodo costruttivo oltre che artistico, rigoroso oltre che di successo. La Fondazione GPB è un luogo dove si va ben oltre il racconto: è il contesto in cui quest’ultimo si offre quale solida base del sogno creativo, aperto a interpretazioni e sviluppi. A conferma di quanto il passato sia leva indispensabile per il progresso.”
– Carlo Ducci